Disturbo d'Ansia

Tabella dei Contenuti

Sintomi dell’Ansia e come curarla

Il disturbo d’ansia viene da molti descritto come una vera piaga nella propria vita.
L’ansia è una delle sensazioni più temute da molte persone. Non c’è nessuno in tutte le fasce d’età che non abbia mai sentito questa parola.

E se dicessi che l’ansia è normale e anzi svolge una funzione fondamentale nella vita di ogni singolo individuo?
Forse si stenterebbe a crederlo, ma è proprio così!

Quando e perché scatta l’Ansia

L’ansia come meccanismo nato per la sopravvivenza

Ognuno di noi percepisce l’ansia quando aumenta il proprio “stato di attivazione” (anche detto “arousal”). Se si deve andare a fare un esame molto importante, o un’interrogazione, o un importante colloquio di lavoro, quella tensione che percepiamo è il nostro stato di attivazione che aumenta.

Questo stato ci permette di essere più concentrati, più attenti all’ambiente, di porre il giusto impegno nell’attività che dobbiamo andare a svolgere.

In caso di reale pericolo, un rumore improvviso, un male intenzionato che si avvicina, la vista di due persone che litigano, il nostro stato di attivazione aumenta e ci permette di essere pronti a reazioni di importanza vitale per ognuno di noi.

Sto parlando del così detto stato di “attacco o fuga”. Il nostro corpo si prepara ad affrontare il pericolo. Come?
Il respiro si fa più frequente, narici e polmoni si espandono aumentando la quantità di ossigeno al cervello e ai muscoli. Il ritmo cardiaco e la pressione sanguigna aumentano in modo da trasportare maggiori quantità di ossigeno e nutrimento richiesti dai muscoli pronti a contrarsi velocemente. Anche la capacità di coagulazione del sangue aumenta, cosicché in caso di ferita si ridurrebbe la perdita di sangue. Si comincia a sudare, per contrastare il surriscaldamento dovuto ad un’eventuale corsa per una fuga. Si ferma la digestione, la bocca diventa secca, il sistema immunitario anche rallenta e la mente è concentrata su un pensiero dominante “uscire dalla situazione di pericolo”.

Questo meccanismo è perfetto e funzionale alla sopravvivenza, ma nella società attuale situazioni di reale pericolo possono essere eventi rari nella vita di un individuo.

Quando l’Ansia diventa un problema

È chiaro quindi che l’ansia svolge una funzione importante, in alcune occasioni anche vitale.

Ma quand’è che comincia a diventare un problema e per alcuni una vera piaga?

Quando lo stato di attivazione non è più una condizione momentanea di alcuni attimi o di un breve periodo di tempo e in eventi rari della vita, ma una condizione protratta per lungo tempo.

L’ansia da lavoro

Chi, ad esempio, vive al lavoro una situazione di forte stress, per essere in grado di risolvere i problemi con attenzione, responsabilità e senza potersi permettere di sbagliare (si provi a pensare ad un medico del Pronto Soccorso, o ad un Vigile del Fuoco, un errore potrebbe essere questione di vita e di morte), lo stato di attivazione diventa un’abitudine.

Il dover mantenere costantemente un livello di attivazione massima alla lunga porta a delle sintomatologie ansiose patologiche, una su tutte: l’attacco di panico.

Ansia e attacco di panico: sintomi fisici

A questo punto quello che dovrebbe essere uno stato fisiologico, diventa patologico e influenza negativamente molti aspetti della vita di chi ne è colpito.

La sintomatologia varia da individuo a individuo, ma i sintomi più frequenti sono:

  • respiro affannoso,
  • palpitazioni,
  • vertigini,
  • formicolii a mani e piedi,
  • senso di costrizione e dolore al torace,
  • sensazione di soffocamento o mancanza di aria,
  • sentirsi svenire,
  • sudorazione,
  • tremori,
  • vampate di caldo o di freddo,
  • bocca secca,
  • nausea o nodo allo stomaco,
  • debolezza alle gambe,
  • visione annebbiata,
  • tensione muscolare,
  • impressione di non riuscire a pensare chiaramente,
  • impressione che le cose intorno non siano reali,
  • paura di morire, di perdere il controllo o di impazzire

Cosa fare? Evitare la situazione che reca ansia: non è la soluzione

In seguito ad un attacco di panico c’è chi cerca aiuto o chi invece si isola perché se ne vergogna. In ogni caso, a tutti scatta un meccanismo di evitamento della situazione.

La persona tendenzialmente vede come un problema, non quale stato d’animo abbia portato l’attacco di panico, ma la situazione in cui si è verificato la prima volta. Quindi molti evitano quelle situazioni che hanno scaturito l’attacco di panico: aerei, treni, ascensori, ospedali, cimiteri, viaggi in macchina, entrare in banca, restare in fila, andare dal dentista.

Questa strategia tuttavia non è vincente perché evitare la situazione, è vero, non fa avere un attacco di panico e ci permette di tenere i livelli di ansia sotto controllo, ma può condizionare pesantemente la vita di chi evita molte cose, fino ad evitare di vivere. Sono molti i casi di persone che non riescono più ad uscire dalle rassicuranti mura di casa.

Come combattere l’attacco di panico

A qualsiasi età, questa sintomatologia è davvero limitante: non permette più una serena vita sociale, molti ragazzi abbandonano la scuola, molti lasciano il proprio lavoro. A questo punto è necessario chiedere aiuto.

Spezzare il legame tra attacco di panico e situazione evitata

Diventa importante spezzare il legame tra l’attacco di panico e la situazione evitata. È importante andare a vedere cosa ha portato al vissuto scatenante, qual è stata la causa dello stato d’animo che ha portato ad un livello di ansia e di allarme così violento.

Non ci sono ricette preconfezionate, non ci sono soluzioni pronte all’uso, ognuno ha la necessità di esaminare il proprio percorso e valutare cosa è scattato dentro di sé.

Un percorso psicoterapico è utile allo scopo.

Uno aiuto concreto: il Pronto Soccorso Emotivo del CPPI

I nostri specialisti del Centro di Psicoterapia e Psicotraumatologia Integrata, hanno studiato ed individuato una serie di attività che possono aiutare a stabilizzare e controllare meglio ansia e attacchi di panico.

Queste attività sono state raccolte e spiegate nel video corso “Pronto Soccorso Emotivo” condotto e realizzato dal Dott. Giovanni Marinoni.

Molte persone hanno già trovato giovamento seguendo gli esercizi semplici e pratici all’interno del video corso. 

Per saperne di più, trovi tutte le info a questo link: https://cppibergamo.com/videocorso-pronto-soccorso-emotivo-bergamo/

Per tutti coloro che, invece, preferiscono vedere di persona un terapeuta, possono contattarci direttamente tramite l’apposito form di contatto, telefonando: +39 3474351364 o via email: cppibergamo@gmail.com

Siamo un’équipe preparata ad affrontare i disturbi d’ansia creando percorsi ad hoc per qualsiasi necessità.

Facebook
Twitter
Email
WhatsApp

Contattaci per qualsiasi dubbio o perplessità

disturbo-personalità-ossessivo-compulsivo
Sofferenza Emotiva
Claudia Petrera

Il Disturbo di Personalità Ossessivo Compulsivo

Preoccupazione pervasiva per le regole, l’ordine e il controllo. Queste sono alcune le caratteristiche più comuni del disturbo di personalità ossessivo compulsivo. La cura è possibile ma sono necessari diversi percorsi. Leggi l’articolo per saperne di più

Leggi Tutto »
Personalità dipendente
Sofferenza Emotiva
Claudia Petrera

Disturbo di personalità dipendente: cos’è e come curarlo

Il disturbo di personalità dipendente, ovvero il bisogno eccessivo e costante di essere accuditi, comporta forte insicurezza, accondiscendenza, sottomissione nella persona che ne soffre. Si potrebbe arrivare ad accettare situazioni di violenza pur di non perdere la persona da cui si dipende.

Leggi Tutto »
Apri la chat
1
Ciao sono Giovanni,
come posso essere utile?