Il disturbo di personalità ossessivo compulsivo è caratterizzato da “un pattern pervasivo di preoccupazione per l’ordine, perfezionismo e controllo mentale e interpersonale, a spese di flessibilità, apertura ed efficienza”. (DSM-5)
Quanti di noi hanno mai avuto un amico “precisino”? Quell’amico super organizzato da fare invidia. Quell’amico che somiglia tanto a Furio interpretato egregiamente da Carlo Verdone nel film “Giallo Rosso e Verdone”.
Quello che a noi può sembrare un tratto caratteriale particolare, che suscita ilarità, che magari ci fa pensare “è un po’ esagerato”, nei casi più estremi può indicare la sintomatologia di un disturbo di personalità detto Ossessivo Compulsivo.
Il disturbo di personalità ossessivo compulsivo può manifestarsi, ad esempio, come una preoccupazione per l’ordine apparentemente normale. In realtà quando questa preoccupazione si trasforma in continua necessità di vedere tutto perfettamente collocato in un certo modo, altrimenti si vivono profondi stati di angoscia, ecco che non si parla più di un tratto caratteriale ma di un elemento di sofferenza.
La ricerca del perfezionismo in ogni attività quotidiana è un’altra caratteristica che obbliga il soggetto affetto da questo disturbo ad un immenso dispendio di energie, per cui arriva ad una totale incapacità di concludere qualsiasi compito che gli viene assegnato perché non sarà mai all’altezza degli standard che la persona si è prefissata.
Spesso il disagio è talmente forte che per sentire sollievo si sente la necessità di controllare letteralmente le persone con cui si entra in relazione, sia nelle azioni che, addirittura, nei pensieri. La necessità di controllo è tale che i soggetti con questo disturbo mostrano un’attenzione minuziosa per le regole, i dettagli, anche i più futili, le procedure, le liste, i programmi, al punto che viene perso di vista l’obiettivo per cui i dettagli vengono tenuti tutti sotto controllo.
Le conseguenze che comporta il disturbo ossessivo compulsivo di personalità sono molto deleterie per la vita personale e professionale delle persone che ne soffrono.
Queste fanno fatica ad arrivare puntuali ad un appuntamento, a svolgere un compito nei tempi stabiliti, il tempo è male organizzato tanto che gli impegni importanti poi vengono immancabilmente disattesi. Ogni azione va ripetuta per avere la certezza che sia corretta, anzi perfetta, pertanto si perde completamente di vista l’importanza di portarla a termine. Diventa quasi impossibile riuscire a mantenere un impiego lavorativo, senza frizioni con i colleghi e col datore di lavoro.
Alcune persone con questo disturbo si concentrano così tanto nel lavoro e nella produttività che escludono qualsiasi altra attività sociale o di svago. Ci sono coloro che riescono ad essere molto produttivi in ambito lavorativo, ma non riescono a fare a meno di continuare a lavorare più del dovuto.
Non lo fanno per il “piacere” di lavorare o per necessità economiche, ma perché rimangono incastrati nella necessità di continuare a produrre con tenacia e dedizione fine a se stesse. Non delegano mai perché nessuno è all’altezza degli standard di perfezione che pretendono e se lo fanno insistono affinché sia fatto tutto a modo loro fin nei minimi dettagli.
Il denaro non è vissuto come un mezzo per ottenere cose utili e cose piacevoli, ma solo come un qualcosa da accumulare e spesso sono propensi ad accumulare qualsiasi tipo di oggetto, inutile e senza nessun significato affettivo che ne giustifichi l’incapacità a separarsene. Si pensa che non sia possibile dedicare neanche una serata ad un’uscita piacevole, non si riesce a concedersi momenti per rilassarsi, si può continuare a rimandare qualsiasi attività ludica o di vacanza. Persino l’attività del gioco diventa un’attività prestazionale: il gioco viene trasformato in un compito da eseguire con perfezione non è contemplato il divertimento.
Altri ancora possono manifestare in modo patologico la necessità di seguire in modo scrupoloso, ma intransigente, regole religiose e morali. Possono diventare estremamente rigorosi e pretenderlo da chi li circonda. Spesso tendono ad essere impietosamente autocritici nei propri confronti.
Relazionarsi con queste persone è molto complesso perché tendono ad essere poco flessibili, rigide e testarde.
Anche in terapia diventa una sfida riuscire a instaurare una relazione, per questo il lavoro che più risulta efficace è quello in équipe multidisciplinari.
Il disturbo ossessivo compulsivo è un disturbo di personalità che va a danneggiare la persona in molti ambiti della sua vita quindi sono necessari interventi diversi: dalle attività psicoterapiche a quelle di psico educazione.
Il percorso è impegnativo, non si può negare, ma alla lunga le consapevolezze che si acquisiscono possono alleviare il disagio e favorire una migliore qualità di vita.
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Il disturbo di personalità dipendente, ovvero il bisogno eccessivo e costante di essere accuditi, comporta forte insicurezza, accondiscendenza, sottomissione nella persona che ne soffre. Si potrebbe arrivare ad accettare situazioni di violenza pur di non perdere la persona da cui si dipende.
Il Disturbo d’Ansia è molto comune e non fa differenze d’età. Chi ne soffre in maniera patologica, definisce l’ansia una piaga nella propria vita. Eppure la via d’uscita esiste, l’ansia si può capire, controllare e curare. Ne parliamo in questo articolo, in cui presentiamo anche uno speciale metodo creato da CPPI.
