Paziente e Terapeuta:
una relazione di fiducia
Perché “approccio integrato”?
Al CPPI valutiamo la persona nella sua globalità, ciò vuol dire prendere in esame, in una prospettiva integrata, le varie dimensioni che costituiscono l’essere umano (affettive, emotive, cognitive, sociali, sensoriali e spirituali).
Al centro della relazione terapeutica c’è il paziente, con il suo ruolo attivo e di piena responsabilità, che viene considerato protagonista e maggior esperto della propria esperienza.
Il ruolo del terapeuta è quello di accompagnatore e guida disponibile ed affidabile.
Il paziente decide autonomamente di conoscere e comprendere il proprio funzionamento e i relativi processi di adattamento all’ambiente (sia funzionali che disfunzionali) per poter poi ampliare il proprio spazio di libertà.
Le esperienze vissute nelle relazioni primarie condizionano le organizzazioni sensoriali, emotive e cognitive alla base della successiva interazione con sé e con l’ambiente. Solo con l’integrazione potrà esserci una mobilitazione verso il cambiamento.
L’obiettivo è ottenere una migliore espansione del proprio potenziale latente, esprimere ciò che si è realmente, seguendo la propria corrente personale per riuscire a raggiungere una migliore qualità della vita.